La muffa sulle pareti di casa può dipendere da difetti e vizi costruttivi

Se la tua casa ha dei problemi di muffa sui muri fai fare un sopralluogo dall’ASL affinché possa verificare la salubrità della tua abitazione e chiedi che venga redatto un verbale.

Poi chiama un tecnico abilitato tipo un geometra o meglio un ingegnere o architetto e fai fare una perizia tecnica dalla quale sia chiaro che la causa dell’umidità e della muffa sui muri è imputabile ad una non corretta posa dell’isolamento termico o ad altri difetti costruttivi, a questo punto puoi pensare di rivalerti sull’impresa che ha eseguito i lavori chiedendole di rimediare ai difetti costruttivi e/o di essere risarcito dei danni subiti e del conseguente minor valore dell’immobile.

Vediamo come richiedere il risarcimento dei danni all’impresa costruttrice.

La responsabilità dell’impresa per i vizi e difetti si prescrive in 10 anni e deve dunque rispondere della mancanza dei requisiti igienico sanitari che pregiudicano l’agibilità ed abitabilità della casa.

Il problema della formazione di condensa sui muri è molto spesso dovuta ai ponti termici che si generano dall’errata posa dell’isolamento termico tale fenomeno è più che noto e da oltre 30 anni che si conoscono le semplici soluzioni tecniche e i piccoli accorgimenti da mettere in atto durante la costruzione per evitare questi guai, infatti è sufficiente isolare bene anche le travi e pilastri di cemento armato e non solo le pareti di mattoni.

Purtroppo molte “imprese edili” se così si possono definire lavorano ancora nella piena ignoranza di questi fenomeni e non fanno nulla per evitarli se a questo si aggiunge la scarsa cultura architettonica di alcuni professionisti, progettisti e direttori dei lavori, il risultato è a dir poco disastroso. Fioccano le cause civili in tribunale per la richiesta di risarcimento danni per la presenza di questi vizi e difetti che possono minare l’abitabilità stessa degli edifici

L’applicazione di prodotti antimuffa sono solo dei palliativi che non risolvono nulla.

Per avviare un azione legale risarcitoria per problemi di muffa sulle pareti di una casa nuova ovvero costruita da meno di 10 anni i passi che devi seguire sono i seguenti :

a) Non tentare di ripulire (la muffa è composta di spore che potresti diffondere in tutto l’appartamento) o usare prodotti antimuffa.

b) Aspetta il periodo invernale quando la situazione della muffa sia ben evidente.

c) Rivolgiti all’ASL per chiedere un sopralluogo per verificare ed accertare la salubrità. Richiedi che sia redatto un apposito verbale. Da questo avrai un documento che attesta ufficialmente la presenza di muffe e degrado delle strutture.

d) Rivolgiti ad un Consulente Tecnico (Ingegnere o Architetto) e fai redigere una perizia asseverata presso il Tribunale.

e) A questo punto hai tutti gli strumenti per contestare in modo formale all’impresa i vizi riscontrati, manda dunque una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno all’impresa che ha eseguito i lavori lamentandoti dei danni ed allegando il verbale dell’ASL e copia della perizia del Consulente Tecnico. Nella lettera invita l’impresa ad un sopralluogo chiedendole di porre rimedio ai vizi riscontrati, ma non chiedere o quantificare il risarcimento dei danni.

f) Se l’impresa non si presenta o ti da risposte evasive prendi tutta la documentazione e rivolgiti ad un legale per la richiesta di un ATP ai sensi dell’Art. 696 bis del c.p.c.

La muffa sui muri non è solo un problema estetico da sottovalutare, ma può mettere a rischio sia la salute di chi abita in locali con umidità e muffa sia a lungo andare può degradare i materiali e le strutture stesse della casa.

Vedi anche:

Muffa e Umidità sui muri di una casa nuova, dovuta a condensa. Di chi è la colpa?

Se la tua casa ha dei problemi di muffa sui muri fai fare un sopralluogo dall’ASL affinché possa verificare la salubrità della tua abitazione e chiedi che venga redatto un verbale. Poi chiama un tecnico abilitato tipo un geometra o meglio un ingegnere o architetto e fai fare una perizia tecnica dalla quale sia chiaro che la causa dell’umidità e della muffa sui muri è imputabile ad una non corretta posa dell’isolamento termico, a questo punto puo rivalerti sull’impresa che ha eseguito i lavori chiedendole di rimediare ai difetti costruttivi o di essere risarcito dei danni subiti e del conseguente minor valore dell’immobile.

La responsabilità dell’impresa per i vizi e difetti si prescrive in 10 anni e deve dunque rispondere della mancanza dei requisiti igienico sanitari che pregiudicano l’agibilità ed abitabilità della casa.

Il problema della formazione di condensa sui muri è molto spesso dovuta ai ponti termici che si generano dall’errata posa dell’isolamento termico tale fenomeno è più che noto e da oltre 30 anni che si conoscono le semplici soluzioni tecniche e i piccoli accorgimenti da mettere in atto durante la costruzione per evitare questi guai, infatti è sufficiente isolare bene anche le travi e pilastri di cemento armato e non solo le pareti di mattoni. Purtroppo molte “imprese edili” se così si possono definire lavorano ancora nella piena ignoranza di questi fenomeni e non fanno nulla per evitarli se a questo si aggiunge la scarsa cultura architettonica di alcuni professionisti, progettisti e direttori dei lavori, il risultato è a dir poco disastroso. Fioccano le cause civili in tribunale per la richiesta di risarcimento danni per la presenza di questi vizi e difetti che possono minare l’abitabilità stessa degli edifici

L’applicazione di prodotti antimuffa sono solo dei palliativi che non risolvono nulla.
Per avviare un azione legale risarcitoria per problemi di muffa sulle pareti di una casa nuova ovvero costruita da meno di 10 anni i passi che devi seguire sono i seguenti :

a) Non tentare di ripulire (la muffa è composta di spore che potresti diffondere in tutto l’appartamento) o usare prodotti antimuffa.
b) Aspetta il periodo invernale quando la situazione della muffa sia ben evidente.
c) Rivolgiti all’ASL per chiedere un sopralluogo per verificare ed accertare la salubrità. Richiedi che sia redatto un apposito verbale. Da questo avrai un documento che attesta ufficialmente la presenza di muffe e degrado delle strutture.

d) Rivolgiti ad un Consulente Tecnico (Ingegnere o Architetto) e fai redigere una perizia asseverata presso il Tribunale.
e) A questo punto hai tutti gli strumenti per contestare in modo formale all’impresa i vizi riscontrati, manda dunque una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno all’impresa che ha eseguito i lavori lamentandoti dei danni ed allegando il verbale dell’ASL e copia della perizia del Consulente Tecnico. Nella lettera invita l’impresa ad un sopralluogo chiedendole di porre rimedio ai vizi riscontrati, ma non chiedere o quantificare il risarcimento dei danni.

f) Se l’impresa non si presenta o ti da risposte evasive prendi tutta la documentazione e rivolgiti ad un legale per la richiesta di un ATP ai sensi dell’Art. 696 bis del c.p.c.

4 comments

  1. domenica 27 Maggio, 2010 at 16:39 Rispondi

    Avrei un quesito da porvi in merito.

    Ho acquistato un appartamento in un edificio di nuova costruzione due anni fa.

    Qualche mese fa ho riscontrato infiltrazioni d’acqua e muffa sulle pareti interne dell’appartamento così ho subito contatto la ditta costruttrice ponendo il problema.

    Il costruttore non si è rifiutato di riparare gli evidenti danni ma si rifiuta di consegnarmi una copia delle perizie tecniche e dei lavori che sta eseguendo in questo periodo.

    Da proprietario di un appartamento ai sensi della legge ho il diritto di richiedere una copia di questi documenti? ringrazio anticipatamente

  2. Marco 6 Aprile, 2018 at 19:10 Rispondi

    Gent.mi, l’appartamento in cui vivo con la mia famiglia è inserito in un contesto condominiale;
    l appartamento è stato realizzato nel 1998 e la ditta costruttrice è fallita.
    In camera da letto , soggiorno e bagno ( parti perimetrali dell’edificio e corrispondenti a pareti con finestre) è presente muffa nera.
    Io purtroppo ho una figlia 12 anni asmatica ed allergica.
    Come posso agire ?
    Posso far redigere una perizia ed appellarmi all’amministratore di condominio?

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